Il consiglio del Partito del Congresso nazionale, al potere in Sudan, ieri ha ufficializzato la candidatura del presidente Omar al Bashir per un terzo mandato in vista delle elezioni presidenziali programmate per il 2020. Lo ha riportato l’agenzia di stampa sudanese Suna citata dalla Reuters.
La decisione è stata presa nonostante la Costituzione sudanese e la Carta del partito prevedano un massimo di due mandati presidenziali. Per questo motivo è probabile che venga emendata la Carta Costituzionale sudanese.
Il 74enne Bashir è al potere in Sudan dal 1989, quando alla guida di un gruppo di ufficiali militari rovesciò con un colpo di stato il governo dell’allora primo ministro Sadiq al Mahdi, l’ultimo premier democraticamente eletto in Sudan. La Corte penale internazionale nel 2008 ha emesso un mandato d’arresto proprio contro il Capo di Stato sudanese per genocidio e crimini di guerra e contro l’umanità commessi nel Darfur.
Dopo l’adozione della nuova costituzione nel paese, Bashir è stato eletto per due volte con scrutini poco credibili. Nel 2015 è stato eletto con il 94% dei voti, ma l’opposizione boicottò l’appuntamento con le urne.
Bashir, che aveva detto che non si sarebbe presentato per un terzo mandato, davanti ai membri del suo partito avrebbe sottolineato di essere il solo capace di risanare l’economia del paese attraverso “misure rapide e pratiche”.
