Ieri un altro gruppo ribelle etiope ha dichiarato il cessate il fuoco unilaterale a seguito delle riforme attuate dal nuovo governo del primo ministro Abiy Ahmed eletto lo scorso aprile. Si tratta dell’Ogaden National Liberation Front (ONLF) che aveva iniziato la sua battaglia per la secessione della Regione dei Somali nell’est dell’Etiopia, conosciuta anche come Ogaden, nel lontano 1984.
Nel 2007 il governo di Adiis Abeba aveva lanciato una violenta offensiva contro l’ONLF, dopo che i suoi membri avevano attaccato una struttura petrolifera cinese uccidendo 74 persone.
L’ONLF faceva parte dei gruppi che il governo di Abiy ha recentemente rimosso dalla lista dei gruppi considerati terroristi, come spinta alla pacificazione del paese.
Attraverso un comunicato il gruppo ha fatto sapere che “visti i passi positivi fatti dal governo di Addis Abeba per gettare le basi di un dialogo e di pacifiche negoziazioni, il gruppo cesserà le operazioni militari per trovare una soluzione pacifica al conflitto dell’Ogaden”.
La regione dove opera l’ONLF è ricca di ingenti depositi di Olio e Gas e attualmente vi lavora la compagnia cinese GCL-Poly Petroleum dal 2013. Anche per questo il governo etiope ha forte interessa a pacificarla.
Questa notizia arriva appena dopo la firma dell’accordo di pace con un altro gruppo ribelle Fronte di liberazione oromo (Olf), attivo nella regione dell’Oromia, la più grande e popolosa del paese, oltre ad essere la regione di nascita di Abiy.
Il passo in avanti verso la pace con l’ONLF arriva anche a pochi giorni da una serie di violenze scoppiate proprio nella Regione dei Somali, in particolare nel capoluogo regionale Giggiga, e che hanno visto contrapposti l’esercito federale e una milizia paramilitare locale di etnia somala nota come polizia Liyue. Negli scontri sono morte almeno 29 persone.
L’ex governatore della Regione dei somali, Abdi Mahamoud Omar detto ad Abdi Iley, lunedì ha rassegnato le dimissioni perché in contrasto con Addis Abeba ed è stato arrestato dall’esercito federale.