Nonostante la manifestazione contro l’uguaglianza di genere e l’omosessualità di sabato scorso adi fronte al parlamento di Tunisi, ieri il presidente della repubblica tunisino Béji Caïd Essebsi ha annunciato in un discorso televisivo la proposta di una legge che rende l’uguaglianza di genere in materia ereditaria un principio predefinito. “Con questo atto faremo un’inversione della situazione, facendo dell’uguaglianza la regola e dell’ineguaglianza una deroga”, ha affermato il Capo di Stato tunisino.
La proposta di legge divide l’opinione pubblica e anche il partito al potere Nidaa Tounès fondato proprio da Essebsi nel 2012 e che al momento è scosso da diatribe interne in vista delle prossime elezioni legislative e presidenziali previste nel 2019.
Fino ad ora la legge sulla successione si è sempre basata sul diritto islamico che in generale prevede che un uomo erediti sempre il doppio rispetto a una donna dello stesso grado parentale. Un principio ispirato al Corano ed applicato ancora oggi in molti paesi arabi
La proposta è stata avanzata dalla Colibe (Commission pour les libertés individuelles et l’égalité), una commissione parlamentare creata dal Capo di Stato che ha come obiettivo quello di proporre riforme sociali. Fra le altre proposte del Colibe molto dibattute c’è anche la legalizzazione dell’omosessualità e l’eliminazione della pena di morte.
La proposta di legge verrà discussa in autunno al rientro dalle vacanze estive dei parlamentari e non si sa ancora se gli islamisti della formazione Ennahdha, partito maggioritario in Parlamento, sosterranno questo progetto che suscita un forte dibattito nella società tunisina e tante polemiche fra riformatori e conservatori.