Il 17 agosto a Windhoek, in Namibia, Joseph Kabila ha concluso il suo discorso davanti a un gruppo di capi di stato e di governo della Comunità degli Stati dell’Africa australe (Sadc) con queste parole: «Non mi piace dirvi addio, preferisco dirvi a presto». Questa frase ha scatenato una ridda di polemiche nella Rd Congo.
Il portavoce del governo Lambert Mende si è detto sorpreso per il clamore suscitato dalla frase. «Il nostro Capo dello Stato avrà molte altre opportunità di incontrare i suoi colleghi anche senza essere Presidente della Repubblica – ha detto -. Kabila ha infatti ribadito più volte la sua intenzione di non correre per un terzo mandato».
Ma secondo Jonas Tshiombela, del Comitato di Coordinamento dei Laici (Clc), struttura della Chiesa cattolica congolese che ha chiesto mobilitazioni per chiedere le dimissioni di Kabila, questa piccola frase è comunque ambigua. «Il Capo dello Stato continua a mantenere volutamente un’inutile ambiguità che semina confusione nell’opinione pubblica – ha affermato -. Dubito persino della sua reale volontà politica di condurre un processo elettorale credibile e inclusivo. L’indeterminatezza in questo senso richiede vigilanza, prudenza e anche mobilitazione».