1960. Il leggendario maratoneta etiopico – nella vita, poliziotto – vince a piedi nudi, in 2 ore, 16 minuti e 2 secondi alle Olimpiadi di Roma. Arriverà primo anche a Tokyo (1964); cinque anni dopo resterà paralizzato alle gambe per un incidente stradale. Morirà a 41 anni, di emorragia cerebrale.
«Gli uomini di successo incontrano la tragedia. È stato il volere di Dio se ho vinto le Olimpiadi, ed è stato il volere di Dio a farmi incontrare l’incidente. Ho accettato quelle vittorie come accetto questa tragedia. Devo accettare entrambe le circostanze come avvenimenti della vita e vivere felicemente». (A. Bikila)