Per la prima volta dall’inizio degli scontri in corso a Tripoli, l’uomo forte dell’est della Libia è uscito dal silenzio in occasione di un incontro con i notabili organizzato ieri a Bengasi. Il comandante dell’autoproclamato Esercito libico nazionale (Lna), generale Khalifa Haftar, ha fatto passare una serie di messaggi che sono stati ritrasmessi dalla rete televisiva di sua proprietà Al Hadath, secondo quanto riportato da Rfi.
Haftar ha rifiutato apertamente il progetto della nuova Costituzione che dovrebbe essere approvato dal Parlamento entro il 10 settembre prima delle elezioni che il governo di Roma vorrebbe venissero organizzate nel 2019 mentre Parigi starebbe spingendo per anticiparle a prima della fine dell’anno. Secondo il generale il progetto costituzionale andrebbe spostato a dopo il voto che in ogni caso, se non dovesse essere libero e trasparente porterebbe a “un intervento dell’esercito per fermarlo”.
Ma Haftar ha parlato soprattutto di Tripoli e in maniera insistente della possibilità di far marciare il suo esercito sulla città per ristabilire l’ordine, dopo che da oltre una settimana alcune milizie si sono scontrate nella capitale libica causando circa 60 di morti. Al momento gli scontri si sono interrotti dopo l’accordo per un cessate il fuoco mediato dall’Onu con le milizie che è stato avviato mercoledì.
Haftar ha rivelato di essere in contatto con le forze delle città di Misurata e Zintan oltre ad avere anche contatti con forze interne alla stessa Tripoli che sarebbero pronte ad intervenire.
Gli scontri dei giorni scorsi avrebbero cambiato la geografia della presenza di milizie nella capitale libica e Haftar in proposito ha affermato: “Non faremo cadere Tripoli e il popolo libico deve viverci in sicurezza”.
Secondo diversi analisti il generale avrebbe ricevuto il semaforo verde per entrare nella città e sbarazzarsi delle milizie prima di novembre, data in cui è stata annunciata l’organizzazione di una Conferenza internazionale sul paese.
Tra 10 e 22 novembre, si dovrebbe infatti svolgere la conferenza sulla Libia che sta mettendo a punto il governo italiano, si apprende da fonti qualificate, secondo cui la conferenza potrebbe tenersi in Sicilia – Sciacca è una delle ipotesi, ma si parla anche di una località vicino a Palermo – o a Roma.