Il premier Abiy Ahmed è stato rieletto al vertice dell’Organizzazione democratica dei popoli oromo (Opdo) che, per l’occasione, ha cambiato nome in Partito democratico oromo (Odp). È quanto riferisce il sito web dell’emittente televisiva «Fana», secondo cui i delegati hanno eletto anche i nuovi 55 membri del comitato centrale del partito, eleggendo Lemma Megersa come vicepresidente.
Inaugurando mercoledì, 19 settembre, i lavori della conferenza nella città di Gimma, nello Stato regionale dell’Oromia, Ahmed ha affermato che l’unità «è l’unico modo per salvare l’Etiopia e il suo popolo», invitando la popolazione etiope a lasciarsi alle spalle il passato e a collaborare per sostenere le riforme e realizzare lo sviluppo a tutti i livelli.
«Lavoreremo insieme con l’amore e il rispetto per le altre nazioni e nazionalità e ricostruiremo il nostro paese dando un esempio nel Corno d’Africa. Nessuno ci fermerà», ha detto Ahmed. Il premier ha quindi esortato la popolazione oromo – a cui egli stesso appartiene – ad adottare un «atteggiamento costruttivo» e a «smettere di lamentarsi del proprio passato, escogitando idee valide e vincenti».
Secondo il primo ministro etiope, l’esistenza di diversi partiti oromo rende più difficile la lotta per la loro emancipazione. «È inutile che esistano 15-20 partiti quando ne basterebbero un paio ben organizzati», ha affermato Ahmed. La conferenza, che vede la partecipazione di circa 6 mila delegati, giunge dopo le proteste degli ultimi giorni nella capitale etiope Addis Abeba che hanno causato la morte di 23 persone e l’arresto di altre 200. Secondo quanto reso noto nei giorni scorsi dal commissario della polizia della regione dell’Oromia, Alemayehu Ejigu, un gruppo organizzato di dimostranti non ancora identificati ha commesso una serie di omicidi e saccheggi nel sobborgo di Burayu, ad ovest di Addis Abeba, uccidendo 23 persone e costringendo 886 persone alla fuga dalle loro case.
