Una riforma della proprietà terriera per trasformare il diritto consuetudinario in diritto di proprietà a tutti gli effetti e per dare anche la possibilità a società e organizzazioni straniere di possedere della terra: questo il progetto varato in legge dal nuovo presidente liberiano George Weah.
“La terra e il lavoro che vi viene dedicato sono elementi indissolubilmente legati, non possono esistere l’uno senza l’altro” ha detto Weah commentando il suo stesso provvedimento.
La riforma prevede che le comunità locali possano reclamare la proprietà di terra sulla base di testimonianze, mappe, accordi intercomunitari e altri documenti. Allo stesso tempo entro due anni sarà condotto un sondaggio su scala nazionale per verificare quali terre siano di proprietà privata e quali invece facciano riferimento a un diritto consuetudinario.
Una parte della terra di proprietà pubblica sarà inoltre messa a disposizione in leasing. La nuova legge consentirà inoltre a stranieri, missionari, organizzazioni non governative di possedere della terra purché venga utilizzata per gli scopi per i quali era stata concessa. I contadini che dimostreranno di avere lavorato per almeno 15 anni appezzamenti di terra ne diventeranno proprietari.
In passato, la questione della terra ha alimentato contrasti, in particolare tra le élite urbane – che detenevano i titoli di proprietà della terra – e i contadini.
[Redazione InfoAfrica]