Il governo federale di Abuja ha reso noto di voler revocare, a partire dal prossimo anno, le licenze estrattive a quelle compagnie petrolifere che vengono meno al rispetto delle normative sul cosiddetto ‘gas flaring’ in Nigeria.
A dirlo è stato il ministro di Stato per il Petrolio, Ibe Kachikwu, sottolineando l’impegno del governo federale nigeriano per mettere fine al fenomeno del gas flaring, cioè quella pratica degli impianti industriali petroliferi, chimici e di gas naturale, nonché nei siti di produzione di petrolio o di gas che hanno pozzi di petrolio, pozzi di gas, impianti di perforazione offshore consistente nella combustione del gas (senza recupero energetico) che genera una fiamma sopra le torri petrolifere.
“Il governo vuole mettere fine al fenomeno, ma le compagnie petrolifere rispondono che ci sono ancora un mucchio di ragioni per cui non possono terminarlo”, ha detto Kachikwu intervenendo all’edizione annuale del Buyers’ Forum/Stakeholders’ Engagement in corso ad Abuja.
Secondo Kachikwu, qualsiasi compagnia petrolifera che non riesce a trovare un modo per porre fine al fenomeno del gas flaring presso i propri impianti non dovrebbe produrre.
“Ho detto al Dipartimento delle Risorse del Petrolio (DPR) che, a partire dal prossimo anno, saremo abbastanza inflessibili su questo e che le aziende non possono richiedere tempi troppo lunghi per risolvere la questione: il problema non è quanto si paga in termini di multe per il gas flaring, ma sarà che se non si rispettano le normative non si produrrà”.
In base a quel che viene reso noto dai media locali, Kachikwu ha suggerito pertanto che i futuri rinnovi delle licenze estrattive di petrolio e gas implicheranno la valutazione sulla quantità di gas combusti presso gli impianti.
[Redazione InfoAfrica]