Per comprendere quanto l’Africa di questi tempi sia contesa, riporto, di seguito, una notizia che dimostra che le grandi potenze di questo primo scorcio di terzo millennio cercano di posizionarsi in modo favorevole nel continente e cercano di limitare il piazzamento dei rivali.
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato una legge, il Build Act, che prevede la creazione di un organismo, la Società per lo Sviluppo Finanziario Internazionale, che dovrà gestire gli investimenti americani in Africa per contrastare, o meglio per creare una alternativa, agli investimenti della Cina nel Continente che una fonte del dipartimento di stato ha definito predatori. La legge prevede, oltre ad iniziative per favorire gli investimenti privati, anche lo stanziamento di 60 miliardi di dollari.
Pechino il mese scorso ha accolto i leader africani per il forum Cina-Africa, nel quale ha annunciato 60 miliardi di dollari di investimenti per lo sviluppo. Con questo piano, l’Amministrazione Trump intende contenere, secondo quanto scrive esplicitamente, l’influenza crescente del gigante asiatico in Africa. I sessanta miliardi di Pechino sembravano veramente tanti. Oggi gli Stati Uniti di Trump hanno raddoppiato.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)