Un cittadino ruandese e tre tanzaniani sono stati giudicati colpevoli per il tentato omicidio, nel giugno 2010, del generale ruandese Kayumba Nyamwasa: è il verdetto emesso del tribunale di Kagiso, (nord), che ha celebrato il processo. Per la giustizia sudafricana si è trattato di un “attentato politico orchestrato dal Rwanda”. L’entità della pena sarà resa nota nel corso di una prossima udienza, stabilita in data del 10 settembre.
Due dei sei imputati sono stati prosciolti , tra cui l’ex autista ruandese del militare e un altro cittadino ruandese. L’inchiesta e il processo hanno stabilito che i sicari incaricati di uccidere Nyamwasa hanno ricevuto una somma di denaro di circa 50.000 rand (3500 euro).
Ex-capo di Stato maggiore dell’Esercito ed ambasciatore ruandese in India, Nyamwasa si era fuggito in Sudafrica nel febbraio 2010, dopo aver criticato il presidente ruandese Paul Kagame. Tuttavia Nyamwasa è ricercato dalla giustizia ruandese, francese e spagnola per il suo presunto coinvolgimento nel genocidio del 1994.
Le autorità ruandesi hanno sempre negato ogni coinvolgimento nel tentato omicidio del generale, ma vengono spesso sospettate e accusate per la scomparsa o le aggressioni ai danni di oppositori esiliati. Lo scorso 1° gennaio, in un albergo di Johannesburg, è stato ritrovato il corpo senza vita di Patrick Karegeya, ex capo dei servizi segreti ruandesi. Due mesi dopo il Sudafrica ha espulso quattro diplomatici ruandesi e un burundese, tutti accusati di avere legami con gli assassini di Karegeya. – Misna
