In due decenni le autorità di Accra sono riuscite a compiere un “exploit”, termine utilizzato da analisti: quello di ridurre del 50% la popolazione che vive sotto la soglia di povertà. Il dato positivo è emerso da una serie di numeri diffusi dal Servizio nazionale di statistica. Se nel 1992 la metà degli abitanti si trovava in condizioni di povertà, nel 2013 lo stato di precarietà economica riguarda il 24,2% dei ghanesi.
Su scala continentale, secondo il Fondo Onu per l’infanzia (Unicef), il calo è stato molto più contenuto: dal 56% della popolazione nel 1990 al 48% nel 2010.
Gli ottimi risultati conseguiti dal Ghana in questo settore, seconda economia dell’Africa occidentale, sono attribuiti a tutta una serie di programmi a favore della lotta alla povertà e a diversi provvedimenti a sostegno delle famiglie.
Il dato incoraggiante è stato reso noto in un contesto di particolare difficoltà economiche per il paese governato dal presidente John Mahama, eletto nel dicembre 2012. I problemi principali su questo piano sono un deficit pubblico che rappresenta il 10% del prodotto interno lordo (Pil), un’inflazione sostenuta, la dipendenza accentuata dalle esportazioni di cacao e di oro, la disoccupazione e la svalutazione del Cedi, la moneta nazionale, dall’inizio dell’anno. – Misna