Tunisia – Sequestrati 50mila gilet rossi

di Enrico Casale
tunisia

Le unità di sicurezza tunisine hanno sequestrato in un magazzino al centro della città di Sfax oltre 50mila gilet rossi, dopo le informazioni riservate giunte alla polizia che gli stessi sarebbero destinati ad essere distribuiti in occasione delle eventuali proteste popolari previste per il prossimo gennaio. Lo rendono noto i media locali.

Questi gilet – precisano i media – sarebbero tuttavia stati importati legalmente e con una procedura autorizzata dalle autorità doganali. Del resto, si apprende, che da giorni, le autorità tunisine, monitorano la produzione e l’importazione di gilet rossi dopo l’annuncio su Facebook l’8 dicembre scorso della nascita del movimento dei «gilet rossi» sulla falsariga di quelli gialli francesi.

Il movimento per ora solo virtuale, pacifico e aperto a tutti, rivendica per i giovani «dignità e diritto ad una vita degna» e denuncia la visione sfuocata dell’attuale classe politica e il divario esistente tra essa e il popolo tunisino.

Con il lancio del movimento, sui media tunisini è però iniziato un dibattito condito di accuse e contro accuse spesso basate su illazioni ma occasione di scontri dialettici veri. La situazione sociale in Tunisia è sempre più tesa, dopo gli obiettivi mancati della rivoluzione del 2011 per una maggiore dignità e occupazione, con gli insegnanti scesi in piazza negli ultimi giorni a protestare per migliori condizioni economiche e altre categorie tra le quali avvocati e commercialisti contro alcuni articoli della finanziaria 2019.

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