I paesi ad alto reddito come gli Stati Uniti hanno l’obbligo di aiutare le popolazioni dell’Africa occidentale colpite dall’epidemia di Ebola e dovrebbero far progredire la ricerca per combattere questo virus mortale. E’ questo, in estrema sintesi, l’appello lanciato da un gruppo di medici della Penn Medicine della University of Pennsylvania e del King’s College di Londra in un due editoriali pubblicati sulla rivista Jama. Nel primo editoriale gli esperti spiegano che ci sono tre ragioni diverse che dovrebbero spingere i paesi piu’ ricchi ad “aiutare i paesi colpiti a combattere l’epidemia di Ebola e a rafforzare i loro sistemi sanitari e le loro infrastrutture”, si legge nell’articolo. Questi motivi sono: “il dovere di fornire assistenza umanitaria; gli obblighi per garantire la giustizia globale, almeno che le persone in tutto il mondo possano condurre una vita minimamente decente; e l’esigenza etica di fornire benefici equi da qualsiasi ricerca condotta durante l’epidemia”. Nel secondo editoriale gli esperti fanno una serie di considerazioni sull’utilizzo di nuovi trattamenti contro l’Ebola durante questa epidemia. “I medici, i ricercatori e i politici – hanno scritto – devono mettere a disposizione nuovi agenti in modo da affrontare le pressanti questioni scientifiche”. Inoltre, secondo gli esperti, gli studi clinici randomizzati sarebbero il modo migliore per condurre la ricerca e dare la priorita’ alle popolazioni piu’ colpite, garantendo un aiuto concreto in questa epidemia e guadagnando nuove conoscenza per le prossime. Agi