L’epidemia di ebola che sta imperversando in Africa occidentale sta contemporaneamente infierendo sulle economie di paesi già poveri che stavano cercando di risollevarsi dopo anni di conflitti. Liberia, Sierra Leone e Guinea stanno pagando caro le difficoltà nel contrastare l’ebola che intanto continua a espandersi.
Se l’agricoltura, che occupa oltre l’80% della popolazione, è il settore più colpito, le conseguenze non risparmiano alcun comparto produttivo. I costi per rispondere alla diffusione del virus aumentano e cominciano a diventare insostenibili per le casse statali e l’isolamento internazionale.
In Sierra Leone, l’ebola sta diventando un costo elevato per il governo. Lo ha detto il ministro Finanze Kelfalla Marah sottolineando come l’economia avrebbe dovuto far registrare una crescita dell’11,3% quest’anno ma che alla fine non andrà oltre il 7% con aziende che chiudono i battenti e un tasso di cambio sempre più sfavorevole.
“Mentre l’ebola continua a diffondersi, le compagnie aeree non volano sopra i nostri cieli, i prezzi delle materie prime sono saliti e le entrate sono crollate. Tecnicamente, possiamo dire che siamo isolati” ha detto il ministro in dichiarazioni riprese da Africa e Affari.
Il governo, che ha stanziato 60 milioni di dollari per contenere la diffusione del virus, ha annunciato stanziamenti per altri 10 milioni.
La Liberia, il paese più colpito, è invece in piena recessione e il governo ha bisogno di contenere la spesa e riavviare il comparto agricolo. Lo ha detto il ministro delle Finanze Amara Konneh, il quale incontrando i giornalisti a Monrovia, ha spiegato che l’economia è in brusca frenata a causa della malattia e che questo “significa che dobbiamo stringere la cinghia, riducendo la spesa a livelli sostenibili”.
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha tagliato le previsioni di crescita economica per la Liberia al 2,5 per cento quest’anno, a fronte di una precedente stima di crescita del 5,9 per cento.
Il settore maggiormente colpito è quello agricolo, ha precisato il ministro delle Finanze liberiano, dal momento che il virus si è diffuso soprattutto nella contea rurale di Lofa, una delle zone di maggior produzione agricola del paese, impedendo ai contadini di lavorare i campi e limitando le produzioni dedicate all’esportazione come caffè e cacao.
“Stiamo perdendo l’intera stagione agricola a causa dell’ebola” ha detto Konneh, il quale ha anche aggiunto che l’epidemia ha messo il paese al margine di tutti i circuiti commerciali locali e internazionali.
Anche l’industria non è esente da questa tendenza: Sime Darby Bhd, il più grande produttore di olio di palma del mondo, ha rallentato la produzione, e ArcelorMittal, il più grande produttore di acciaio al mondo, ha ritardato i piani di espansione di una miniera di ferro nel paese. – Atlasweb