In Zimbabwe, diverse persone sono state uccise durante le proteste contro il raddoppio del prezzo del carburante deciso dal governo. Altre centinaia sono state arrestate nella capitale Harare e a Bulawayo.
Il ministro della Sicurezza Owen Ncube ha confermato che nelle manifestazioni ci sono stati morti, ma non ha fatto cifre. Ha accusato di essere alla base delle violenze l’opposizione e gruppi per i diritti politici e ha annunciato un’indagine.
Il presidente Emmerson Mnangagwa ha dichiarato che l’aumento dei prezzi del carburante è volto a far fronte alle carenze causate da un aumento del consumo di benzina e gasolio e dal commercio illegale «dilagante». Il governo dello Zimbabwe sta cercando di rianimare l’economia che da anni è in difficoltà del Paese. L’inflazione è in crescita mentre i salari sono stagnanti. Il Paese si trova di fronte a una grave carenza di liquidità e la fiducia nei titoli pubblici è bassa.
Le società dello Zimbabwe non producono abbastanza per soddisfare la domanda locale o per esportare. Il paese sta quindi importando più di quanto stia esportando e faticando a pagare.