L’Egitto ha convocato gli ambasciatori dell’Ue al Cairo per esprimere “malcontento” dopo le critiche dell’Unione sulla situazione dei diritti umani nel Paese. “Respingiamo la posizione Ue, che rappresenta un messaggio negativo mentre l’Egitto sta combattendo il terrorismo”, tuona un comunicato del ministero degli Esteri. Le critiche “riflettono il doppio standard europeo”, si legge. Ieri a Ginevra l’Ue ha espresso le proprie preoccupazioni, in particolare per i resoconti di “torture in carcere”.
Ieri, nel corso della 27/a sessione del consiglio diritti umani dell’Onu a Ginevra, l’Ue – per bocca del rappresentante italiano – si è detta “preoccupata per il deterioramento della situazione dei diritti umani, segnati da detenzioni indiscriminate e sentenze sproporzionate, inclusa la pena di morte”. “L’Ue è altrettanto preoccupata per i resoconti di torture in carcere e stupri ai danni delle detenute, e per la situazione delle Ong e dei difensori dei diritti umani”. La replica del Cairo, comunicata ieri agli ambasciatori dell’Ue nella capitale, non si è fatta attendere: “La dichiarazione Ue si poggia su false accuse e false informazioni, e riflette l’ignoranza del sistema politico e giudiziario egiziano”.
Intanto la Russia e l’Egitto “hanno concluso un accordo preliminare per la fornitura di armi russe al Cairo del valore di 3,5 miliardi di dollari”. Lo scrivono i media egiziani citando il capo dell’agenzia russa per gli armamenti. (ANSAmed).
