Si tratta di un evento “storico” quella che oggi vedrà arrivare nella capitale ciadiana N’Djamena il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Secondo i media israeliani, Netanyahu, atterrato nella notte, potrebbe annunciare la ripresa delle relazioni diplomatiche con il paese del Sahel che erano bloccate dagli anni 70. Come conferma però haaretz, al centro dei colloqui ci sarà per lo più il rafforzamento della cooperazione nel campo della sicurezza. Il Ciad ha già acquistato sistemi e materiali militari israeliani.
Da dieci anni i due Paesi collaborano nella lotta contro il fondamentalismo islamico. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha infatti affermato che N’Djamena e Tel Aviv condividono un obiettivo comune: la lotta contro il terrorismo. Il Ciad è attualmente impegnato nella lotta contro gli islamisti Boko Haram e quelli dell’organizzazione dello Stato Islamico nell’Africa occidentale.
Come ricordato da la Tribune Afrique il premier israeliano sarà accolto dal presidente ciadiano Idriss Déby, il quale lo scorso novembre si era recato in visita a Gerusalemme. I due leader già in quella occasione hanno discusso di lotta contro il terrorismo e cooperazione bilaterale nei campi dell’agricoltura, dell’energia solare e dell’acqua. Netanyahu aveva anche annunciato la sua visita in Ciad, dove, aveva anticipato, avrebbe “annunciato la ripresa delle relazioni diplomatiche” tra i due paesi.
Il Ciad, un paese a maggioranza musulmana, aveva interrotto le relazioni diplomatiche con lo stato ebraico nel 1972. La maggior parte dei paesi musulmani o arabi non ha relazioni ufficiali con Israele per via della questione palestinese, infatti l’opinione pubblica ciadiana sembra contraria al riavvicinamento. Netanyahu ha accolto con favore il riscaldamento dei rapporti con il Ciad come esempio di come Israele possa stabilire relazioni con i paesi dell’Africa e del Medio Oriente, anche se il conflitto israelo-palestinese permane.
