Per la prima volta, il parlamento libico ha varato una legge anti-terrorismo che commina pesanti condanne al carcere per chi perpetra atti terroristici. E’ quanto è emerso da dichiarazioni rese a Roma dal ministro della Giustizia libico, Salah al-Marghani.
Vista la situazione sul terreno, per ora la legge sarà applicata solo nelle zone “sotto il controllo governativo” e quindi non a Tripoli e Bengasi, ha ammesso il ministro parlando in una conferenza stampa, dicendosi certo però che la sua applicazione avverrà anche in queste due città-chiave una volta che torneranno ad essere controllate dall’esecutivo.
La legge, ha spiegato Marghani, definisce “chi possa essere considerato terrorista” risolvendo un “problema” esistente finora in un paese in cui peraltro “tutte le forze politiche”, e “anche i partiti islamisti, sono contro il terrorismo”.”I libici in genere sono moderati”, ha sottolineato il ministro.
La legge fra l’altro commina il carcere a vita a chi forma o dirige un’organizzazione terroristica e almeno dieci anni di reclusione a chi ne fa parte. (ANSAmed).