23/09/14 – Namibia – Boscimani: cittadinanza e diritti restano un miraggio

di AFRICA

 

Senza documenti, dunque senza cittadinanza e – di fatto – identità. È questo il caso di molti San della Namibia (popolo chiamato anche con il termine “boscimani”) che non riescono a comprovare la loro discendenza da cittadini namibiani. La conseguenza è il rifiuto delle autorità di rilasciare loro documenti d’identità, che si traduce nell’impossibilità di esercitare il diritto di voto, di vedere registrata la nascita dei bambini e – per categorie come gli orfani o gli anziani – di percepire pensioni sociali.

Secondo un’inchiesta pubblicata dal giornale ‘New Era’ di Windhoek, il problema nasce dal fatto che molti degli anziani delle comunità, negli anni, non si sono curati di ottenere i documenti, che tuttavia ora sono necessari anche per provare la cittadinanza dei loro figli o nipoti. Altri fattori rilevanti sono i rituali tradizionali, che in passato prevedevano ad esempio la sepoltura dei morti nella foresta subito dopo il decesso (per cui non veniva richiesto né emesso un certificato di morte) e il reclutamento di molti San come lavoratori in altre parti della Namibia. Questo li porta a essere lontani da casa per anni, spesso senza che neanche i parenti ne ricevano notizie.

Secondo le stime, nelle regioni settentrionali e orientali della Namibia vivono circa 30.000 San, discendenti dei primi nativi namibiani e privati delle terre di residenza durante il colonialismo tedesco e il mandato (poi diventato occupazione) sudafricano. Tradizionalmente erano cacciatori e raccoglitori, ma oggi molti vivono in insediamenti informali ai margini delle città. – Misna

 

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