Zimbabwe – I vescovi: «Il governo usa la mano pesante»

di Enrico Casale
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«Le vittime molto spesso vengono in chiesa e nei nostri ospedali per cercare aiuto, e portiamo questi casi all’attenzione del governo, perché servano come prova di ciò che sta accadendo», ha detto padre Frederick Chiromba, Segretario Generale della Conferenza Episcopale dello Zimbabwe, dove si moltiplicano le denunce di violazioni dei diritti umani e di brutalità commesse dalle forze dell’ordine contro i manifestanti che protestano per il rincaro del carburante deciso dal governo.

Secondo padre Chiromba, alcune organizzazioni non governative hanno chiesto di visitare le cliniche gestite dalla Chiesa, mentre la Commissione Episcopale «Giustizia e Pace» sta raccogliendo informazioni sugli abusi dei diritti umani e sulle violenze.

I vescovi pur denunciando «la mano pesante» del governo, hanno affermato di voler promuovere il dialogo tra le parti per uscire dalla crisi, come è emerso dal colloquio avuto da una delegazione della Conferenza Episcopale con il vicepresidente dello Zimbabwe, Constatino Chiwenga.

Nello Zimbabwe la disoccupazione è superiore all’80%. Molti cittadini accusano il presidente Emmerson Mnangagwa di non aver mantenuto le promesse pre-elettorali di migliorare l’economia dopo che Robert Mugabe, che era al potere dal 1980, è stato costretto a dimettersi a seguito di un pronunciamento militare nel novembre 2017.

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