“Il dialogo dell’ultima chance”, “Un ultimo tentativo di conciliazione tra i pro e gli anti-referendum”: è in questi termini che la stampa del Burkina Faso ha annunciato la prossima apertura di un dialogo nazionale tra maggioranza e opposizione per risolvere il nodo della revisione della Costituzione.
Le parti, convocate dal capo dello Stato Blaise Compaoré, si sono riunite ieri al palazzo presidenziale di Kossyam per un incontro preliminare. Ricevute separatamente da Compaoré la delegazione della maggioranza presidenziale e quella dell’opposizione hanno già accettato il principio di un dialogo repubblicano per svuotare il contenzioso aperto da mesi sulla possibile modifica dell’articolo 37, che consentirebbe al presidente, al potere da 27 anni, di candidarsi nel 2015. Lunedì prossimo le due delegazioni si consulteranno nuovamente per stilare i punti all’ordine del giorno e il calendario del dialogo.
L’opposizione, guidata dal capofila Zéphirin Diabré, ha ribadito che i partiti di minoranza “sono aperti al dialogo” ma “respingono con fermezza la modifica dell’articolo 37, l’organizzazione di un referendum e la creazione di un Senato”. La stessa maggioranza presidenziale è divisa sull’opportunità di intervenire sull’articolo 37, che stabilisce un limite di due mandati presidenziali consecutivi. Alcuni esponenti del Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp, presidenziale) hanno riferito in modo anonimo che in caso di fallimento del dialogo nazionale il capo dello Stato organizzerà un referendum, probabilmente entro fine anno.
La posta in gioco è cruciale per il futuro politico ed istituzionale del Burkina Faso, già teatro di proteste e tensioni che potrebbero destabilizzare la società. – Misna
