E’ in corso in Costa d’Avorio un braccio di ferro tra alcune associazioni per la tutela dei consumatori e il governo a causa dell’aumento, imposto dalle autorità, del costo delle transazioni di denaro via dispositivo mobile.
In un Paese in cui il tasso di bancarizzazione è ancora molto basso (il 20%), il mobile money transfer sta diventando una soluzione sempre più usata per acquistare beni o servizi, un fenomeno abbastanza comune a tutta l’Africa sub-sahariana, nella scia della penetrazione della telefonia mobile e di Internet.
Ma per il 2019, il governo ha deciso un aumento del 7,2% delle tariffe delle transazioni via mobile, un provvedimento che rischia di frenare il commercio online e di limitare i consumatori. “Il servizio, finora accessibile, era cominciato ad entrare nelle nostre abitudini” ha commentato Jean-Baptiste Koffi, presidente della Confederazione dei consumatori di Costa d’Avorio, convinta che la misura avrà ripercussioni negative sulle attività economiche nel Paese, oltre che essere in contrasto con l’obiettivo di inclusione finanziaria promosso dal governo. .
Nel 2018, il valore delle transazioni via mobile è aumentato e ha raggiunto 10 miliardi di euro. Il mercato della telefonia mobile, dal canto suo, conta 32 milioni di clienti e contribuisce all’8% del Pil.
[Redazione InfoAfrica]