05/10/14 – R. D. Congo – Tentativo di screditare i Vescovi

di AFRICA

 

“Qualsiasi giovane cattolico abbia una richiesta da sottoporre alla gerarchia, lo può fare utilizzando le strutture esistenti” afferma una nota della Conferenza Episcopale della Repubblica Democratica del Congo (CENCO), pervenuta all’Agenzia Fides, in risposta al tentativo di un centinaio di giovani, definitisi “cattolici”, di consegnare alla Nunziatura una petizione rivolta a Papa Francesco nella quale criticavano la posizione dei Vescovi congolesi sulla proposta di revisione della Costituzione. La modifica in questione permetterebbe al Capo dello Stato in carica, Joseph Kabila, di presentarsi alle elezioni per ottenere un terzo mandato presidenziale (vedi Fides 17/9/2014).

Secondo il quotidiano locale “Le Phare”, tra i giovani “cattolici” che si richiamano al partito del Presidente e che hanno cercato di depositare la petizione presso la Nunziatura di Kinshasa, c’erano diversi appartenenti ad altre fedi, compresi addirittura “stregoni patentati”. “Insomma – afferma Le Phare – un insieme di avventurieri accorsi da ogni parte per tentare di screditare la Chiesa cattolica sperando di opporre i Vescovi congolesi a Papa Francesco”.

Nella sua nota la CENCO ricorda che “la Chiesa cattolica è ben organizzata nelle sue strutture, e i suoi giovani si ritrovano nei movimenti di Azione Cattolica riconosciuti”. I Vescovi sottolineano inoltre che “la fedeltà al Vangelo secondo Papa Francesco significa anche che la Chiesa partecipa alla costruzione della città (cfr. dal discorso di Papa Francesco ai Vescovi della RDC)”.

“La partecipazione dei Vescovi alla vita della nazione è un diritto inalienabile che deve essere riconosciuto a tutti i cittadini. I Vescovi, come tutti i cittadini di questo Paese, hanno il diritto di esprimere il loro parere sullo stato del Paese. Questo non si chiama fare politica” conclude la nota.

L’eventuale modifica costituzionale che aprirebbe le porte ad un terzo mandato per l’attuale Presidente è stata criticata da diversi Paesi, come la Germania, il cui ambasciatore a Kinshasa il 2 ottobre ha chiesto alle autorità locali di rispettare l’attuale Costituzione, che prevede solo 2 mandati presidenziali consecutivi.  – Ag. Fides

 

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