Quattro persone sono state arrestate giovedì a Douala, mentre si stavano preparando a vendere due tonnellate di scaglie di pangolino e 200 zanne d’avorio. L’operazione è stata condotta congiuntamente dal ministero delleFforeste e della fauna selvatica camerunese e dall’Ong The Last Great Ape (LAGA).
Le due tonnellate di pelli di pangolino e le 200 zanne d’avorio sono state trasportate in due veicoli: un furgone e un’auto che non erano stati contrassegnati.
Eric Kaba Tah, vice direttore di LAGA, ha spiegato di essersi messo sulle tracce di questi criminali all’inizio dell’anno. Si tratta anche del decimo arresto di trafficanti negli ultimi tre mesi. «Si tratta del primo arresto nel confronto di questo gruppo di criminali, ma sono trafficanti di lunga data. Raggruppano le merci a Douala prima di esportarle in Nigeria».
Le scaglie di pangolino, una specie in pericolo d’estinzione, sono molto popolari nel Sud-est asiatico per le loro presunte proprietà medicinali contro l’acne, il cancro e l’impotenza. Anche se il valore di questo sequestro record è stato stimato in 150 milioni di franchi Cfa, le merci possono essere vendute a un prezzo dieci volte maggiore sul mercato nero asiatico.
I trafficanti arrestati ora potrebbero dover affrontare fino a tre anni di carcere e pagare una multa dai 3 ai 10 milioni di franchi Cfa.
I pangolini hanno il corpo ricoperto di scaglie: assomigliano vagamente ai formichieri. Sono animali dotati di coda prensile e di artigli anteriori molto lunghi, utilizzati per scavare. La vista e l’udito deboli sono compensati da un olfatto sviluppatissimo. Con la lunga lingua catturano formiche e termiti che ingoiano senza masticare, dal momento che sono totalmente sprovvisti di denti.
Lunghi dai 30 ai 100 centimetri, sono animali solitari e territoriali: per marcare il territorio emettono un acido dall’odore molto marcato.