Secondo l’Unicef, in base a una prima valutazione, su circa 600mila persone colpite dal ciclone in Mozambico, 260mila sarebbero bambini. Un dato che comunque potrebbe cambiare nei prossimi giorni. Sempre secondo Unicef, in Malawi sarebbero oltre 460mila bambini colpiti dalla tempesta tropicale e in Zimbabwe oltre 1.600 famiglie.
L’Unicef attualmente ha alcuni operatori a Beira, dove sta lavorando sotto la supervisione del governo del Mozambico in coordinamento con altre agenzie. Beira è la seconda città del Paese, conta quasi 500mila abitanti, e il 90% dei suoi edifici è stato distrutto.
«Le persone sono in condizioni disperate, diverse migliaia attualmente si trovano su tetti, alberi e altre superfici elevate. Un totale di 267 aule e 24 centri sanitari sono stati distrutti. Questo dato però cambia costantemente e probabilmente aumenterà nei prossimi giorni. La sala d’emergenza dell’ospedale a Beira è stata distrutta e non sono state possibili operazioni chirurgiche importanti», ha dichiarato Christophe Boulierac, portavoce dell’Unicef a Ginevra.
Una delle priorità principali dell’Unicef è di assicurare la fornitura di acqua sicura da bere per prevenire malattie legate all’acqua come il colera. L’Unicef ha iniziato ad aiutare il governo con la distribuzione di pastiglie per potabilizzare l’acqua e medicine di base. Alcune scorte di pastiglie erano state posizionate preventivamente a Beira, ma anche il magazzino dell’Unicef è stato gravemente danneggiato. Finora l’Unicef ha lanciato un appello per 20,3 milioni di dollari per supportare la risposta nelle tre aree colpite: Mozambico (al quale saranno destinati la metà dei fondi), Malawi e Zimbabwe.
Ieri il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite ha annunciato di aver intensificato le distribuzioni di cibo a Beira. È quanto si legge in una nota della stessa agenzia, secondo cui le squadre di soccorso hanno distribuito da bordo di aerostati biscotti ad alto contenuto energetico a sacche isolate di persone rimaste intrappolate nelle inondazioni e cibo fortificato per gli sfollati nelle scuole e in altri edifici pubblici nella città di Dondo, a 45 chilometri a nord-est di Beira. Un elicottero da trasporto MI-8 messo a disposizione dal Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (Unhas), gestito sempre dal Pam, è arrivato ieri a Beira per sostenere le operazioni di soccorso: si tratta del primo dei tre elicotteri che arriveranno nella zona questa settimana.
Martedì il presidente mozambicano, Filipe Nyusi, ha proclamato lo stato di emergenza e tre giorni di lutto nazionale. Il bilancio provvisorio delle vittime nel Paese è di almeno 200 morti, che si aggiungono agli oltre 100 registrati in Zimbabwe e ai 56 del Malawi. Il bilancio, tuttavia, è destinato ad aumentare man mano che andranno avanti le operazioni di soccorso. Si stima che quasi 1,6 milioni di persone vivano in zone che potrebbero essere colpite da forti venti e piogge.
Sotto, una mappa, realizzata dalla Bbc, che mostra l’estensione delle zone alluvionate.