L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) afferma che la diffusione di ebola nella Rd Congo non è ancora un’emergenza sanitaria internazionale, ma potrebbe diventarlo.
L’epidemia di ebola in corso è la seconda più grande nella storia (ha infettato 1206 persone e ne ha uccise 764) e non mostra alcun segno di regressione. Gli esperti hanno avvertito che sarà «molto difficile portarla sotto controllo entro breve». Il dottor Robert Steffen, presidente del comitato di emergenza dell’Oms su ebola, ha però affermato che «ciò non significa che possiamo rilassarci. I fondi sono ora necessari per evitare un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale». L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato di aver ricevuto solo la metà del denaro necessario per affrontare la malattia.
L’epidemia, iniziata nell’agosto 2018, si è diffusa soprattutto nel Nord Kivu e nell’Ituri. I soccorsi sono stati ostacolati dall’instabilità causata soprattutto dall’imperversare delle milizie. L’Oms ha infatti avvertito che «un numero crescente di incidenti ha reso difficile monitorare la diffusione del virus, vaccinare le persone e contattare chiunque sia stato in contatto con un paziente ebola».
I casi sono aumentati nelle ultime settimane e l’Oms afferma che il rischio che il virus si diffonda nei Paesi vicini è «molto alto».