In Algeria, il presidente del Consiglio costituzionale, Tayeb Belaiz, si è dimesso. Era una delle personalità di cui il movimento popolare, che da settimane protesta in piazza, chiedeva la rimozione. Dopo la rinuncia alla candidatura del presidente Abdelaziz Bouteflika, questa è un’altra battaglia vinta dal popolo algerino. La lotta però continua.
Tayeb Belaiz è solo un ingranaggio nel «sistema» e la piazza richiede la partenza di tutti i responsabili del regime. Tutti i parenti dell’ex presidente Abdelaziz Bouteflika devono abbandonare le posizioni di potere, ripetono i manifestanti per quasi nove settimane. In particolare la «3 B»: Belaiz, Bedoui e Bensalah. Il primo, presidente del Consiglio costituzionale, si è appena dimesso. Rimangono gli altri due, rispettivamente primo ministro e capo di Stato ad interim.
Nessun dettaglio aggiuntivo filtra, per il momento, sulle dimissioni di Tayeb Belaiz. Lui stesso non ha dato spiegazioni. Ha lasciato sotto la pressione delle richieste popolari? Al contrario, è stato costretto ad andarsene dai suoi colleghi? Difficile a dirsi. Nella sua lettera di dimissioni ha scritto: «Possa Dio proteggere l’Algeria e il suo popolo valoroso».