Una piazza di incontro tra istituzioni, profit e non profit come attori che in maniera diversa possono collaborare e costruire insieme azioni di cooperazione allo sviluppo sostenibili e incisive. Questo l’obiettivo principale fatto proprio da Fiera di Roma nell’organizzazione della prima edizione di Exco, l’Expo della Cooperazione Internazionale, che si terrà dal 15 al 17 maggio.
Guardando il programma dell’iniziativa, i promotori e gli obiettivi dichiarati, la direzione che si intende imboccare sembra essere quella di favorire una cooperazione internazionale allo sviluppo che apra le porte a una crescente presenza delle imprese nelle azioni per il perseguimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) così come enunciati dalle Nazioni Unite.
La collaborazione tra settore privato e non profit è prevista dalla nuova legge sulla cooperazione varata nel 2014. Ciò non significa che quando si passa dalla teoria alla pratica il terreno non presenti insidie, ostacoli e difficoltà. Difficoltà anche profonde legate a reciproche diffidenze.
Potremmo dire, anzi, naturali diffidenze. Eppure, come ha anche ricordato in un suo recente intervento Roberto Ridolfi, assistant director general della Fao, solo un’azione coordinata, ampia, che preveda allo stesso tempo meccanismi di mitigazione dei rischi, può avere un impatto davvero significativo in termini di risultati. Ovvero, se si vuole uscire dalle logiche dei progetti a tempo che rischiano di arenarsi una volta venuto meno il sostegno internazionale, occorre uno sforzo comune che non demonizzi nemmeno l’obiettivo di creare profitti, quando questi siano frutto di operazioni sostenibili e vadano a vantaggio dell’intera filiera in campo.
Ecco perché anche la Fao sta collaborando per la buona riuscita di Exco. La Fao, ha detto Marcela Villarreal, che nell’organizzazione delle Nazioni Unite dirige la divisione Partnerships and South-South Cooperation, già da qualche tempo ha aperto le porte al settore privato e questo prima ancora che l’Agenda di sviluppo 2030 riconoscesse tale collaborazione come una necessità e non più come un’opzione.
È sempre più condivisa, insomma, l’idea che lo sviluppo sostenibile non possa essere un concetto ragionato a camere stagne, tra ambienti che non dialogano tra di loro, quando invece il mondo reale è un mondo di continue interazioni. Ed Exco, grazie anche alla partecipazione degli attori della Cooperazione, a partire dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e dalla Direzione generale per la cooperazione internazionale e lo sviluppo dell’Ue, cercherà proprio di coltivare queste interazioni.
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Nato a Palermo nel 1973, Gianfranco Belgrano è un giornalista professionista e si occupa soprattutto di esteri con una predilezione per l’Africa e il Medio Oriente. È direttore editoriale del mensile Africa e Affari, dell’agenzia di stampa InfoAfrica e di tutti gli altri media di Internationalia. Ha lavorato con varie testate (tra cui L’Ora ed EPolis) e si è avvicinato all’Africa con l’agenzia di stampa Misna, che ha lasciato nel 2013 per fondare con l’amico e collega Massimo Zaurrini il gruppo editoriale Internationalia.