Chiudere le frontiere non servirà a frenare le infezioni da Ebola. Lo ribadisce la Croce Rossa nel giorno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità discute di controlli sanitari alle frontiere e di restrizioni ai viaggi per e dai Paesi maggiormente colpiti dall’epidemia.
Negli Stati Uniti intanto sono già entrate in vigore nuove norme: i passeggeri in arrivo da Sierra Leone, Liberia e Giunea hanno l’obbligo di passare da cinque aeroporti statunitensi, dove saranno sottoposti ad appositi screening.
“Ebola fa molta paura e scatena il panico – dice Elhadj As Sy, Segretario generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa -. A volte questo porta a comportamenti irrazionali e provvedimenti quali la chiusura delle frontiere, la cancellazione di voli, l’isolamento di Paesi. Queste non sono soluzioni. L’unica soluzione è cercare di capire come potere unire i nostri sforzi per contenere virus ed epidemie nel loro epicentro, proprio dove hanno origine, contenerlo lì”.
Secondo la Federazione della Crose Rossa e Mezzaluna Rossa, se saranno implementate pratiche adeguate sarà possibile contenere l’epidemia in un periodo tra i quattro e i sei mesi, ma in Africa Occidentale occorrono maggiori investimenti infrastrutturali. – Euronews