Sono almeno 641.398 i migranti censiti in Libia dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) nella 25ma edizione della raccolta dati del «Displacement Tracking Matrix» (Dtm) pubblicata ieri e relativa al trimestre marzo-maggio 2019. Secondo il rapporto i migranti in Libia provengono da oltre 39 diverse nazioni e risultano presenti in tutti i 100 comuni libici.
«Il conflitto armato, iniziato il 4 aprile 2019 a Tripoli Sud, ha mostrato un impatto sostanziale sulla situazione dei migranti nelle aree colpite da scontri durante il periodo di riferimento – riporta in sintesi l’agenzia AnsaMed.info -. Più specificamente, ha aumentato la vulnerabilità dei migranti presenti in queste aree, innescando movimenti di gruppi di migranti verso le aree vicine nella Libia occidentale e ha anche portato a una diminuzione delle opportunità di lavoro segnalate per i migranti».
Secondo il rapporto, il 9% dei migranti sono minori, di cui il 34% non accompagnati. Il 13% sono donne. Il 65% di questi migranti proviene dall’Africa sub-sahariana, il 29% dal Nord Africa e il 6% da Paesi asiatici o mediorientali. Il Niger è il Paese di maggior provenienza, seguito da Egitto e Ciad (15% ognuno), Sudan (11%) e Nigeria (9%). Sempre secondo il rapporto dell’Oim il 57% dei migranti vive in locali presi in affitto e pagati a proprie spese, il 12% in campi informali, il 10% in case messe a disposizione dai datori di lavoro e l’8% direttamente sul posto di lavoro. Il 20% dei migranti identificati abita nell’area di Tripoli, l’11% nella regione di Agedabia e il 9% in quella di Murzuq (nel Fezzan).