«La Nigeria incarcera i bambini di Boko Haram»

di Enrico Casale
boko haram

Migliaia di bambini sospettati di aver legami con il gruppo militante islamista Boko Haram sarebbero detenuti nelle carceri nigeriane. A denunciarlo è un rapporto, pubblicato martedì 10 settembre, dall’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw) che afferma che i bambini sono trattenuti da anni in «condizioni orribili».

Il rapporto sostiene che i militari, nella loro azione di repressione delle milizie jihadiste, arrestano bambini anche piccolissimi (si parla di bimbi di cinque anni) «in base a prove scarse o assenti». Secondo quanto riferito, la maggior parte di loro viene trasferita nella caserma militare di Giwa nella città di Maiduguri. I bambini che hanno trascorso del tempo nel campo hanno descritto a Hrw «condizioni squallide» e denunciato il «grave sovraffollamento». Nessuno dei bambini interpellati ha dichiarato di essere stato portato davanti a un tribunale o a un giudice. Nessuno poi sapeva di cosa fosse accusato e nessuno ha avuto contatti con la famiglia al di fuori del centro di detenzione. Alcuni ragazzini sono stati addirittura minacciati o persino picchiati da altri detenuti.

Secondo quanto riferito dai documenti ufficiali, le donne avrebbero dovuto essere portate fuori dalle celle per lunghi periodi e avrebbero compiuto passi in avanti nel processo di riabilitazione. Ma nel rapporto una ragazza afferma che le donne nella sua cella sono state tutte violentate e molte di esse sono rimaste incinte durante la prigionia.

Hrw afferma di non conoscere il numero totale di minori attualmente in detenzione. Secondo i dati delle Nazioni Unite citati nel rapporto, i militari hanno catturato più di 3.600 bambini tra gennaio 2013 e marzo 2019. Almeno 2.200 di loro sono stati rilasciati e lo stesso Hrw riconosce «i passi importanti» che il governo ha fatto nel cercare di proteggere i diritti dei bambini. Ma, secondo Hrw, le autorità dovrebbero rilasciare immediatamente tutti i minori detenuti e attuare il protocollo delle Nazioni Unite che garantisce la rapida consegna dei bambini detenuti ai servizi di protezione come primo passo verso il ritorno alle loro famiglie.

Le autorità nigeriane hanno però ribadito che «nessun bambino è tenuto e torturato in strutture di detenzione». I militari hanno addirittura dichiarato che il rapporto è «falso». Gli ufficiali sostengono che è vero che donne e bambini indottrinati da Boko Haram sono sotto custodia delle forze armate. Ma sono trattati come «vittime della guerra e non come sospetti» e vengono «adeguatamente nutriti e deradicalizzati prima della loro liberazione».

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