Si è concluso ieri, giovedì 24 ottobre, il vertice di Sochi Russia-Africa. Oltre alle questioni economiche, Vladimir Putin e i leader africani hanno discusso delle sfide della lotta al terrorismo in Africa e del sostegno di Mosca nel continente, in particolare nel Sahel o nella crisi libica.
Come riporta RFI, dal 2017 la Russia ha firmato accordi di cooperazione militare con 20 Paesi africani. E intende continuare in questa direzione. Vladimir Putin vuole apparire come un possibile supporto nella lotta contro il terrorismo nel continente africano. Lo ha reso noto giovedì in sessione plenaria a Sochi.
«Il terrorismo, la proliferazione dell’ideologia estremista, la criminalità transnazionale e la pirateria ostacolano lo sviluppo dell’Africa. Il Nord Africa è destabilizzato. In questa regione, ma anche nelle aree del Sahara e del Sahel, nella regione del Lago Ciad, troviamo molte organizzazioni terroristiche tra cui Daesh, al-Qaeda, Boko Haram e al-Shabaab. Questo è il motivo per cui crediamo sia importante aumentare gli sforzi congiunti di Russia e Africa nella lotta al terrorismo».
Il presidente russo vuole «rafforzare i contatti tra le forze dell’ordine e i servizi speciali della Federazione Russa e dei Paesi africani», riporta Rfi
Durante questa sessione plenaria, diversi capi di Stato africani, tra cui il burkinabè Roch Marc Christian Kaboré, attuale presidente del G5 Sahel, hanno chiesto alla Russia di unirsi alla coalizione internazionale contro il terrorismo nel Sahel.