Donald Trump ha ospitato ieri, mercoledì 6 novembre, a Washington i rappresentanti di Egitto, Sudan ed Etiopia per discutere della Diga del Nilo Azzurro al centro delle tensioni tra i tre Paesi. Il Cairo teme che la costruzione di questa struttura, iniziata dall’Etiopia, possa portare a una drastica riduzione dell’approvvigionamento idrico.
Trump ha detto che lo scopo delle meeting era di trovare una soluzione a una “lunga disputa” tra Etiopia, Egitto e Sudan. L’Etiopia ha continuato a mantenere una posizione dura. Il portavoce del ministero degli Esteri etiope Nebiat Getachew ha infatti espresso poca fiducia, dichiarando alla BBC: «Questo incontro non è una piattaforma per i negoziati tecnici. Ma noi ci andremo… e tutte le parti coinvolte nei negoziati spiegheranno la loro posizione». Il funzionario ha poi sottolineato che si potrebbe trovare una soluzione tecnica alle preoccupazioni dell’Egitto.
L’Egitto sostiene invece l’intervento di Washington nel conflitto sulle sue risorse idriche contro l’Etiopia. Il Cairo teme che la costruzione della diga, iniziata sette anni fa dal suo vicino meridionale, porterà ad una diminuzione del flusso del Nilo Azzurro, e richiede un minimo annuo garantito di 40 miliardi di m3.
Per approfondire: www.africarivista.it/acque-del-nilo-contese-tra-etiopia-ed-egitto