Un risarcimento inaspettato, eppure importantissimo. Il Sudan ha promesso di dare del denaro alle famiglie delle vittime degli attentati delle ambasciate statunitensi del 1998 a Nairobi e Dar es Salaam. Il primo ministro sudanese Abdalla Hamdok, in un’intervista al Wall Street Journal, ha dichiarato che il suo Paese verserà una compensazione in denaro entro poche settimane.
Hamdok è stato intervistato dal quotidiano statunitense durante la sua prima visita ufficiale negli Stati Uniti, nel corso della quale cercherà di convincere le autorità statunitensi a rimuovere il Sudan dall’elenco dei Paesi terroristi. Pare che le autorità sudanesi si siano consultate a lungo con gli Stati Uniti e abbiano soddisfatto alla maggior parte dei requisiti. Rimangono due ostacoli: la risoluzione dei casi relativi agli attacchi terroristici e la cooperazione con gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo.
I tribunali statunitensi hanno ritenuto il Sudan responsabile per 10 miliardi di dollari di danni, di cui 5,9 miliardi destinati ai sopravvissuti all’attacco del 1998.
Tuttavia, gli avvocati delle vittime non sono convinti che ciò accadrà, secondo quanto riportato dal Daily Nation di Nairobi. Un avvocato coinvolto nel caso, Gavriel Mairone, ha scritto al quotidiano: «La strada da percorrere richiede che il governo del Sudan dimostri la sua adesione alle norme internazionali attraverso azioni e non semplicemente parole. Adesso ci aspettiamo il risarcimento. Arriverà?».