«I rifiuti sono vostri e ve li tenete», le autorità portuali della Liberia sono state categoriche. Quei quattro container pieni di sacchetti di polietilene arrivati dalla Grecia, «con il pretesto di essere materiali riciclabili», non dovevano sbarcare. Anzi, dovevano essere rimandati al mittente.
Gli agenti anti-contrabbando hanno lanciato l’allarme quando i container sono arrivati nel porto di Monrovia nei giorni scorsi. «Quei container “puzzavano strano” – ha raccontato Nathaniel Blama, responsabile dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa) alla Bbc -. Non ci convincevano. Così abbiamo avviate indagini sul contenuto».
Le analisi hanno confermato che i sacchetti di plastica erano di un lotto di cui era stato vietato il riciclaggio o il riutilizzo in Grecia. Probabilmente, sospettano gli agenti liberiani, i sacchetti siano stati venduti a un commerciante di rifiuti che a sua volta li ha spediti in Liberia dove avrebbero dovuto essere riutilizzati (o dispersi).
La costa liberiana, quasi 700 km di spiagge, è però molto controllata. Il governo di Monrovia vuole bloccare le attività di pesca illegali e i tentativi di scaricare materiale inquinante e nocivo nelle sue acque. Così i container sono stati spediti nuovamente in Grecia. Sarà Atene a doversi far carico dello smaltimento dei propri rifiuti.