Boko Haram è tutt’altro che sconfitta. E lo ha dimostrato con l’eclatante decapitazione di Lawan Andimi, un religioso cristiano in loro mani. L’uccisione è stata confermata da Ahmad Salkida, un giornalista nigeriano che lavora nella regione del Lago Ciad e conosce a fondo le dinamiche del gruppo jihadista che opera in quella zona. In un tweet, il giornalista ha detto che il reverendo Andimi è stato eliminato insieme a un soldato. A conferma di quanto affermato ha pubblicato un video di quella che il giornalista ha descritto come «un’esecuzione spaventosa».
I media locali hanno riferito che il pastore era un rappresentante della Christian Association of Nigeria (Can) nella zona di Michika, nello Stato nord-orientale dell’Adamawa. La leadership Can ha confermato l’esecuzione aggiungendo che questa è avvenuta nonostante i negoziati per i riscatti fossero ben avviati.
Dato più volte per sconfitto, Boko Haram ha saputo sempre rialzarsi, riaffermando il controllo del territorio e continuando nelle sue più efferate azioni. Il religioso è stato rapito all’inizio di quest’anno, quando gli insorti, con un’azione militare ben coordinata, hanno preso d’assalto Michika. I militari di stanza hanno respinto l’assalto, ma non sono riusciti a evitare che Andimi fosse rapito.
Il rapimento e l’uccisione del religioso hanno sollevato numerose polemiche tra le autorità e le comunità cristiane. Da queste ultime è arrivata l’accusa alle forze dell’ordine di non tutelare abbastanza i fedeli cristiani, le loro chiese e i loro luoghi di ritrovo. «Ora è chiaro che i cristiani non sono protetti dal governo», hanno detto i responsabili della Can.
Proteste arrivano anche dalla Chiesa cattolica. Proprio in questi giorni sono stati rapiti quattro seminaristi sulla strada che collega Kaduna e Abuja. «Nessun altro Paese può tollerare questi livelli di insicurezza senza che si scatenino proteste di massa. Sicuramente il nostro Paese è sotto assedio – ha affermato mons. Matthew Man-oso Ndagoso, arcivescovo di Kaduna –. Quello dei seminaristi è il terzo rapimento di personale ecclesiastico avvenuto nella nostra diocesi. Non riesco a dormire al pensiero delle condizione che stanno vivendo i quattro studenti».
Anche se va detto che, sebbene i cristiani siano nel mirino dei fondamentalisti islamici (ma anche della criminalità comune), Boko Haram non discrimina se si tratta di età, sesso, religione o posizione sociale. La sua azione è spietata e colpisce chiunque non professi un islam radicale e intollerante.
(Enrico Casale)