Le rimesse generate dalle esportazioni di tè del Kenya sono diminuite del 16,4% nel 2019, per un totale di 117 miliardi di scellini keniani, pari a poco più di un miliardo di euro.
Il direttore dell’Autorità generale per l’agricoltura e l’alimentazione Anthony Mureithi ha attribuito il calo alla contemporanea riduzione dei prezzi sui mercati internazionali.
Mureithi ha poi aggiunto che i prezzi bassi sono stati anche legati a una maggiore offerta nella produzione di tè legata a condizioni meteorologiche favorevoli.
Nel corso del 2019 sono stati esportati in totale 497 milioni di chilogrammi, 22 milioni di chilogrammi in più rispetto ai 474 milioni di chilogrammi esportati nel 2018.
Il rapporto indica inoltre che il prezzo medio del tè keniano è sceso a 223 scellini per chilogrammo rispetto ai 250 per chilogrammo del 2018.
Il Pakistan è stata la principale destinazione di esportazione per il tè keniano per un totale di 177,7 milioni di chilogrammi, ovvero il 36% del volume totale delle esportazioni.
Altre destinazioni chiave per il Kenya sono state l’Egitto con 99 milioni di chilogrammi, il Regno Unito con 46 milioni di chilogrammi, gli Emirati Arabi Uniti con 25 milioni di chilogrammi.
[Redazione InfoAfrica]