In Guinea, le elezioni legislative sono state rimandate. Previste per il 16 febbraio, sono state spostate al 1° marzo. Ufficialmente, il rinvio è collegato «a questioni tecniche» e non politiche. Le autorità sostengono di aver raccolto la richiesta dei responsabili della Commissione elettorale che sostengono di non aver ricevuto il materiale elettorale in tempo. Questi problemi logistici, come il ritardo nella distribuzione delle schede elettorali e il pagamento di sussidi ai partiti che si trovano ad affrontare la campagna, o la visualizzazione incompleta delle liste degli elettori, preoccupano alcuni partiti in corsa.
Per Mamadou Bah Baadiko, leader dell’Ufd (Unione delle forze democratiche), un partito di opposizione, questo rinvio mira «a camuffare il fallimento della Commissione elettorale» e quindici giorni difficilmente saranno sufficienti per compensare questi ritardi.
Anche il Fronte nazionale per la difesa della Costituzione (Fndc), alla guida della protesta negli ultimi mesi, denuncia una manovra da parte delle autorità per concedersi il tempo di unire queste elezioni al referendum sulla nuova Costituzione (che permetterebbe al presidente di ricandidarsi). E per questo motivo, già dalla prossima settimana, l’Fndc riprenderà le mobilitazioni dei cittadini.