Si complica la posizione di Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell’università di Bologna in arresto al rientro al Cairo dal 7 febbraio. Due giorni fa, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, è stato trasferito dal centro detenzione del commissariato di polizia in un carcere di Mansoura e al momento le visite di familiari e legali gli sono state negate fino al 5 marzo.
L’agenzia italiana ha ripreso un Twitter lanciato da Amr, amico egiziano di Patrick e attivista in prima fila per chiederne la liberazione. «Non abbiamo idea delle sue condizioni di salute – scrive -.
Il governo egiziano approfitta del fatto che il governo italiano è impegnato con il coronavirus e punisce intenzionalmente Patrick». Gli attivisti chiedono che al ricercatore 28enne siano riconosciuti i diritti alle visite riconosciuti dalla legge.
In Italia continua la mobilitazione a suo favore. Allo stadio di Bologna, durante una partita, è apparso uno striscione con la scritta: «Giustizia per Patrick». In prima linea c’è anche Amnesty Italia che ha lanciato una petizione online che ha raggiunto in pochissimi giorni le quasi 80 000 firme! Chi volesse firmarla può cliccare qui.