Il Primo Marzo “nasce” il 29 novembre del 2009, gemellato con la francese “Journée sans immigrés”, per iniziativa di quattro donne, due bianche e due nere: Nelly Diop, Daimarely Quintero, Stefania Ragusa, Cristina Seynabou Sebastiani. Dotato in partenza di un’anima orgogliosamente meticcia, da subito ha riunito italiani, migranti, seconde generazioni: tutti accomunati dal rifiuto del razzismo e della cultura dell’esclusione. Le premesse e le aspirazioni del movimento si ritrovano nel manifesto programmatico che è stato il nostro primo atto pubblico.
Il primo marzo del 2010 il movimento Primo Marzo organizzò una giornata di mobilitazione e sciopero indirizzata a far comprendere quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società e come sia importante che italiani vecchi e nuovi si impegnino insieme per difendere i diritti fondamentali della persona, combattere il razzismo e superare la contrapposizione tra “noi” e “loro”.
La domanda che ci guidava fu: “Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?”
La mobilitazione ha toccato oltre 60 città e hanno partecipato a quella giornata più di 300mila persone. In molte città lavoratori italiani e migranti hanno scelto di scioperare insieme.
Vogliamo ricordare queste prime giornate di manifestazione, con una galleria di immagini che si riferiscono ai primi tre anni di manifestazioni a Bologna.
Dante Farricella
(se cliccate sulle immagini si apriranno a tutto schermo)
Tutte le immagini (C) Dante Farricella