Il Delta dell’Okavango (terzo fiume dell’Africa per lunghezza) è il secondo delta interno più grande del mondo dopo quello del Niger. Si tratta del punto in cui il fiume, che nasce in Angola, giunge alla foce dopo aver percorso più di 1000 chilometri durante i quali viene raggiunto da numerosi affluenti.
L’acqua viene scaricata nella sabbia del Kalahari formando una pianura alluvionale di 15.000 kmq formata da un fitto reticolo di canali, isole e lagune. Le acque vengono poi assorbite dalle saline del Botswana centrale. Questo straordinario ambiente ospita e dà sostentamento a numerose specie di animali che abitano una flora ricca e maestosa: il Delta rappresenta infatti uno degli ecosistemi più belli del pianeta.
Milioni di anni fa l’Okavango scorreva fino ad un lago interno chiamato lago Makgadikgadi, ora divenuto la distesa desertica di Magkadikgadi Pans. L’attività tettonica e le faglie interruppero il corso del fiume causando l’odierna stagnazione che oggi forma il Delta. Questo ha creato un unico sistema di acque che supporta un ecosistema di fauna e flora che sorge rigoglioso al posto di quella che sarebbe stata la savana arida del Kalahari.
Le piene del Delta iniziano nel periodo che va da ottobre ad aprile con le piogge in Angola e giungono ai confini fra Namibia e Botswana in dicembre per arrivare nella parte meridionale del Delta a Maun a metà luglio. Una lenta fase di piena che è dovuta alla mancanza di dislivello del Delta: solo 60 metri in 450 chilometri.
Durante la fase di picco della piena, l’area del Delta si espande fino a 16.000 chilometri quadrati, ritornando a circa 9.000 chilometri quadrati nei periodi di secca.
I fantastici animali che abitano questo magnifico territorio sono elefanti, coccodrilli, Lechwe rossi, sitatunga, elefanti, licaoni, bufali, gru, jacana che si sommano i mammiferi e agli uccelli più comuni.
(Valentina Giulia Milani)