Solo quattro Paesi hanno firmato la moratoria sul debito, dopo la decisione del G20 e del Club di Parigi di sospendere il servizio del debito nel 2020. Altri 20 stanno attualmente raccogliendo la documentazione necessaria per firmare un accordo con il Club di Parigi.
La pandemia di coronavirus ha creato gravi problemi finanziari all’economia mondiale, che sono ancora più difficili da risolvere per i Paesi poveri e indebitati. Per consentire loro di liberare fondi per far fronte alla crisi, il Club di Parigi e il G20 hanno approvato una moratoria sul pagamento del servizio del debito. Un mese dopo, solo Mali, Nepal, Dominica e Grenada hanno concluso un accordo. Solo quattro accordi, quindi, sui 77 Paesi ammissibili, di cui 41 nell’Africa subsahariana. Ma altri potrebbero seguirlo rapidamente.
Si dice che altri 20 Paesi stiano preparando i documenti per concludere un accordo con il Club di Parigi. Tra questi ci sarebbero Rd Congo, Etiopia e Camerun. Altri Stati potrebbero inviare le loro richieste nei prossimi giorni. Un «effetto ritardo» che non sorprende gli esperti. In effetti, alcuni vorrebbero prima portare a termine le trattative con le agenzie di rating, per garantire che non vi sia alcun impatto sul loro ranking.
Le somme non pagate quest’anno saranno rimborsabili in tre anni a partire dal 2022, perché si tratta solo di una moratoria valida fino alla fine dell’anno. Le riunioni autunnali dell’Fmi e della Banca mondiale, nonché del G20, che si terranno a novembre, saranno un’opportunità per fare un bilancio.