“Ogni mattina quando vado in ufficio vedo lunghe file di persone e quando esco ce ne sono ancora di più che tornano a casa: molti sono addirittura arrivati da altre parti del paese, e questo impressiona”. Padre Leonard Chiti, direttore del Catholic Jesuit Center for Theological Reflection di Lusaka, lavora a poche centinaia di metri dal centro congressi dove è stata allestita la camera ardente con il corpo del presidente Michael Sata, i cui funerali si svolgeranno la prossima settimana. Da qui padre Leonard osserva il clima nel paese. Un clima, dice alla MISNA, di tristezza ma anche di preoccupazione.
“Già prima della morte di Sata – spiega infatti il direttore del centro di Lusaka – almeno due fazioni nel partito di governo Patriotic Front (Pf) avevano cominciato a scontrarsi per la presidenza”. Il riferimento è alle correnti guidate, rispettivamente, dall’attuale presidente ad interim Guy Scott e dal segretario generale del Pf e ministro della Difesa, Edgar Lungu. Ma queste, prosegue il gesuita, “sono solo quelle visibili”. In più, continua padre Leonard, “è emerso recentemente che un gruppo parallelo, guidato dall’editore del giornale The Post, Fred M’membe, ha avuto molta influenza sulle decisioni e sulle nomine del governo: anche alcuni membri dell’esecutivo sembrano farne parte e questa lotta di potere sta diventando fonte d’inquietudine per molti cittadini”.
Nei giorni scorsi il portale di informazione Zambia Reports ha ipotizzato un’alleanza tra Scott e il gruppo di M’membe per influenzare la scelta del candidato alle presidenziali, che dovrebbero svolgersi a fine gennaio. Comunque sia, dice padre Leonard, “al momento la fazione di Lungu sembra aver preso il sopravvento”, soprattutto dopo che il presidente è stato costretto a reinsediare il ministro nel ruolo di segretario del Pf, da cui lo aveva rimosso. La decisione, sottolinea il religioso, “ha suscitato le proteste di molti iscritti al partito, sia perché presa mentre il paese era ancora in lutto, sia perché vista come un modo di sbarrare a Lungu la strada verso una possibile candidatura”.
Dopo la sepoltura di Sata, però, avverte padre Leonard, “bisognerà aspettarsi nuovi contrasti” perché Scott sembra essere stato convinto a tornare sui suoi passi “solo dopo una riunione di alti dirigenti del partito”. Nelle prossime settimane, prevede il gesuita, “si aprirà davvero la lotta per la successione e questo potrebbe avere conseguenze sgradevoli”. Se infatti, conclude padre Leonard, “prima era solo una questione interna al Pf, ora la cosa riguarda l’intero paese”. – Misna