«Mi presento, sono il colonnello Assimi Goita, presidente del Comitato per la salvezza del popolo»: lo ha dichiarato ieri lo stesso militare, uno dei leader golpisti che martedì hanno rovesciato, senza spargimento di sangue, il presidente Ibrahim Boubakar Keita (Ibk) e lo hanno costretto a dimettersi. Assimi ha parlato con la stampa dopo aver guidato un incontro del Comitato (Csp) con i segretari generali dei ministeri, presso il dipartimento della Difesa, a Bamako. «Era il mio dovere incontrare i segretari generali per garantire il nostro sostegno alla continuità degli affari dello Stato» ha detto. Del nuovo capo della giunta si sa che era finora il comandante del Battaglione autonomo delle forze speciali del Mali (Bafs), un’unità d’élite che nei mesi scorsi aveva partecipato alle grandi esercitazioni Flintlock degli Stati Uniti.
Il giovane colonnello Malick Diaw, che all’età di 25 anni è il più giovane militare maliano con questo grado, ha assunto la vice presidenza del Csp. Secondo fonti giornalistiche maliane, era il vice-capo del campo militare di Kati, lo stesso dal quale era anche partito il golpe del 2012. Portavoce della giunta, il primo ad aver preso la parola davanti alle telecamere dell’Ortm, la radiotelevisione di Stato, nella notte tra martedì e mercoledì, è il colonnello maggiore Ismael Wagué, vice capo di stato maggiore dell’aviazione militare. Del nucleo dei golpisti fa parte il colonnello Sadio Camara, 41 anni, da poco tornato da una formazionedi sei mesi in Russia. Apprezzato per la sua serietà e il suo rigore e la sua serietà, Camara è stato direttore della scuola militare di Kati.
Nonostante gli sforzi per rassicurare la popolazione e la promessa di voler al più presto ridare il potere ai civili attraverso elezioni democratiche, la giunta militare non si fa accettare dalle istituzioni della Comunità internazionale, che si rifiuta di dare il proprio avallo a un cambio di regime con la forza. Il Consiglio dell’Unione africana (UA) per la pace e la sicurezza ha annunciato che sospende il Mali dall’Unione finché non verrà ripristinato l’ordine costituzionale. L’UA chiede inoltre la liberazione di Ibk, del primo minstro Boubou Cissé e degli altri leader istituzionali arrestati. Mike Pompeo, segretario di Stato del governo statunitense, ha condannato con forza il colpo di Stato. Il presidente francese Emmanuel Macron, accusato dall’opposizione maliana di essere il protettore di Ibk, ha chiesto il ritorno del potere ai civili e la liberazione dei leader fermati dai golpisti. Dall’Italia, la vice ministra degli Esteri Emanuela del Re aveva espresso, martedì, forte preoccupazione e chiesto il mantenimento dell’ordine costituzionale. «Come Italia, sosteniamo l’unità e la piena sovranità di un Mali democratico» aveva twittato.
(Fonte: InfoAfrica)