La coalizione pro-Gbagbo “Ensemble pour la démocratie et la souveraineté” (Eds) ha presentato oggi alla Commissione elettorale indipendente (Cei) la candidatura dell’ex presidente Laurent Gbagbo, ancora in libertà vigilata in Belgio, alle elezioni presidenziali del 31 ottobre 2020. «Abbiamo appena presentato il dossier di candidatura del nostro referente politico, il presidente Laurent Gbagbo, il padre della democrazia in Costa d’Avorio. Gbagbo è il nostro candidato alla presidenza», ha detto Georges-Armand Ouegnin, presidente della piattaforma Eds, lasciando la Cei.
Gbagbo, che non ha mai parlato pubblicamente della sua candidatura, è ancora in Belgio in attesa di un possibile appello davanti alla Corte penale internazionale, che lo ha assolto in primo grado dall’accusa di crimini contro l’umanità. L’ex presidente ivoriano, che non ha il passaporto, può viaggiare a condizione che il Paese ospitante accetti la sua presenza. La candidatura appare più come una provocazione visto che è stato cancellato dalle liste elettorali a causa di una condanna, nel gennaio 2018, a 20 anni di carcere. Condanna che gli è stata comminata da un tribunale ivoriano per l’attacco della Banca centrale degli Stati dell’Africa occidentale (BCEAO) nel contesto della crisi post-elettorale del 2010-2011. Il presidente della piattaforma Eds ha attribuito questo delisting a «manovre politico-giudiziarie», mentre fonti giudiziarie ritengono che la candidatura abbia poche possibilità di essere convalidata. «Il Consiglio costituzionale avrà la pesante responsabilità di fronte al popolo e alla storia ivoriana di pronunciarsi sulla validità della radiazione e di pronunciarsi sull’idoneità di Gbagbo alla candidatura», ha sottolineato Ouegnin, che ha anche chiesto «il rilascio di tutti i prigionieri politici e il ritorno degli esiliati politici guidati da Laurent Gbagbo».
Fino ad ora, e c’è tempo fino alla 24 di oggi, sono tre le candidature alle presidenziali: se saranno convalidate, gli ivoriani troverebbero al primo turno delle elezioni Gbagbo, 75 anni, il presidente uscente Alassane Ouattara, 78 anni, in corsa per un controverso terzo mandato e l’ex presidente Henri Konan Bédié, 86 anni. Questi tre uomini sono stati candidati al primo turno delle elezioni presidenziali del 2010 che hanno portato alla crisi post-elettorale che ha provocato 3.000 morti.