Il parlamento algerino ha approvato la riforma costituzionale voluta dal presidente Abdelmadjid Tebboune per rispondere alle richieste del movimento di protesta dell’Hirak. Le riforme saranno sottoposte a referendum il 1° novembre, anniversario dell’inizio della guerra d’indipendenza dalla Francia del 1954-1962.
«La proposta è pienamente in linea con i requisiti del moderno impianto statale e risponde alle richieste del movimento popolare», ha detto Tebboune. Il governo ha promesso che le riforme porteranno un «cambiamento radicale nel sistema di governo», saranno in grado di prevenire la corruzione e sanciranno la giustizia sociale e le libertà di stampa nella Costituzione.
La revisione si propone anche di rafforzare «il principio di separazione dei poteri, etica nella vita politica e trasparenza nella gestione dei fondi pubblici», in modo da «risparmiare al Paese ogni deriva verso il dispotismo tirannico».
La costituzione dell’Algeria è stata modificata più volte dall’indipendenza ed è stata adattata a Bouteflika, che ha ottenuto poteri illimitati di nomina per le alte cariche ufficiali. Dopo le dimissioni di Bouteflika nell’aprile 2019, la magistratura ha emesso pesanti condanne di carcere nei confronti di ex funzionari e influenti uomini d’affari vicini all’ex leader, specie per reati di corruzione o nepotismo. Ma da quando le proteste settimanali dell’Hirak sono state interrotte nel marzo scorso a causa della pandemia di coronavirus, anche gli oppositori politici, i media indipendenti e gli attivisti sono stati oggetto di repressione.