Algeria, bassa affluenza al referendum costituzionale

di Celine Camoin

A due ore dalla chiusura dei seggi, soltanto il 18,44% degli elettori algerini si era recato, ieri, alle urne per esprimere un parere sulla riforma della Costituzione promossa dal neo presidente Abdelmajid Tebboune.

L’affluenza alle urne, che si preannuncia bassa, traduce il dissenso di una parte della popolazione, quella che tuttora anima lo Hirak, il movimento per il cambiamento nato per far crollare il regime di Abdelaziz Bouteflika. Una parte significativa della società algerina non ritiene che le nuove istituzioni siano l’espressione della volontà popolare.

Al boicottaggio politico si è sicuramente è aggiunta la paura del coronavirus, che ha colpito 291 nuove persone tra il 31 ottobre e il 1° novembre, per un numero totale di positivi di 58.272 casi dall’inizio della pandemia.

Alla chiamata alle urne di questa domenica, lo stesso capo di Stato ha dovuto votare tramite delega, essendo ricoverato per problemi di salute in Germania, dopo diversi casi di covid-19 nel suo entourage. Secondo fonti ufficiali il suo stato di salute non sarebbe preoccupante.

Nelle intenzioni di Tebboune, la riforma costituzionale si configurerebbe invece come risposta alle proteste: fin dalla sua investitura nel mese di dicembre si era infatti impegnato ad attuare la revisione della Costituzione, ritagliata su misura dal predecessore Bouteflika e modificata più volte dalla sua promulgazione. La nuova Costituzione fornirebbe più potere al Parlamento e al Primo Ministro, in modo da garantire la separazione e il bilanciamento dei poteri e ridurre l’autorità del Presidente.

Condividi

Altre letture correlate: