Saluta con la mano l’università a lui intitolata a Dakar lo storico e scienziato Cheikh Anta Diop, scomparso 34 anni fa. La sua statua di bronzo, alta circa due metri, è stata inaugurata pochi giorni fa sulla rotonda d’ingresso al Coud, il Centro delle opere universitarie di Dakar.
Applaudita dagli studenti, che hanno accolto con entusiasmo questa forma di omaggio all’intellettuale considerato da molti come un padre spirituale, la statua non ha solo lo scopo di commemorare la figura emblematica di Cheikh Anta Diop. «Non è stata scelta a caso la rotatoria sulla quale si trova ora il monumento: è stata un punto di scontro ricorrente tra gli studenti e le forze dell’ordine, ed è attorno a questa rotonda che si lanciavano pietre», ha spiegato Mansour Ndoye, responsabile dei servizi tecnici del campus universitario.
Qualche critica però, è anche arrivata, soprattutto attraverso social network. Alcuni trovano che la statua non somigli molto al ricercatore, altri non apprezzano l’abbigliamento scelto, un completo con cravatta, che rifletterebbe troppo l’epoca coloniale e poco la tradizione culturale e religiosa.
Deceduto nel 1986 all’età di 63 anni, l’antropologo senegalese è uno dei più insigni ricercatori del continente. Rivoluzionò l’egittologia; con lui, gli africani sono tornati “a casa” tra le piramidi. Le sue ricerche hanno avuto un impatto significativo sul movimento delle indipendenze africane.