«Covid, crescono i matrimoni forzati»

di Enrico Casale
Covid Africa

Il Covid-19 non è solo una malattia che ha messo in difficoltà i sistemi sanitari africani. È qualcosa di più che ha intaccato nel profondo la società riducendo il benessere socio-economico dei giovani, aumentando il numero delle violenze sessuali, delle mutilazioni genitali femminili dei matrimoni forzati e precoci.

Ad aprire uno squarcio sulle conseguenze della pandemia è lo studio «L’impatto del Covid su violenze, Hiv e giovani in Kenya», elaborato da Amref Health Africa in collaborazione con Amref International University e reso pubblico il 10 dicembre. Uno studio realizzato insieme a ricercatori africani che hanno lavorato sul posto.

«Una panoramica dei dati raccolti sui giovani tra i 15 e i 35 anni – spiegano i ricercatori – ci ha portato a concludere che dal punto di vista sociale si sia registrato un aumento delle mutilazioni genitali femminili, dei matrimoni precoci e degli abusi fisici e sessuali. In campo economico, i ragazzi e le ragazze hanno dovuto sopportare pesanti conseguenze per le limitate opportunità di reddito, la disoccupazione e il basso potere d’acquisto. A ciò va poi aggiunta la scarsa possibilità di accesso ai servizi sanitari essenziali».

Secondo la ricerca il 50% dei giovani ha registrato una significativa riduzione del reddito e il 22,9% degli occupati ha perso il proprio posto di lavoro. Una carenza di entrate che è corrisposto a un forte aumento (+34%) delle spese domestiche (a causa della quarantena forzata) e dei prezzi dei prodotti alimentari (+33%).

L’impatto più forte però si è registrato nella vita sociale delle persone. La chiusura delle scuole e il forzato lockdown hanno costretto migliaia di ragazze a rimanere a casa. Ciò, insieme alle perdite economiche delle famiglie, secondo i ricercatori, ha portato a un aumento dei matrimoni precoci e forzati durante la pandemia Le famiglie, con l’acqua alla gola per la mancanza di entrate, sono state più disponibili a cedere in sposa le loro figlie. Con conseguenze drammatiche sia sotto l’aspetto fisico sia sotto quello psicologico delle giovani.

Le difficoltà dei vari sistemi sanitari hanno avuto pesanti conseguenze sociali. Prima del Covid-19 i servizi forniti prevedono per le donne vittime di mutilazioni genitali femminili consulenza psicologica, soccorso, reinserimento nella comunità. Durante la pandemia c’è stato un aumento della consulenza psicologica e sessuale (+69%), una riduzione dei soccorsi (-18%) e del reinserimento nei servizi di comunità (-7%).

Anche i pazienti di Hiv-Aids hanno avuto conseguenze. «Il numero di persone che hanno intrapreso una terapia antiretrovirale (in grado di contenere il virus) – spiegano i ricercatori – si è ridotto del 48% dall’inizio dell’emergenza Covid-19. È un dato preoccupante. Questi dati sono importanti perché permettono di contribuire alle politiche socio-sanitarie regionali e nazionali. Un contributo che nei prossimi mesi può essere importante».

(Tesfaie Gebremariam)

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